Coriano

Coriano  Del suo passato, Coriano ha conservato parte del Castello (gravemente distrutto a varie riprese) di cui sono visibili la porta interna con torre quadrangolare, la porta esterna del XVI sec. e tratti delle possenti mura. Il territorio é ricco di verde, segnato da dolci colline dove si coltivano la vite, l'olivo e il grano.
 L'Amministrazione Comunale si è distinta per il suo impegno per la salvaguardia e la difesa dell'ambiente, sforzo che ha permesso di dichiarare Coriano luogo di rilevanza turistica. Agli amanti della natura vorremmo segnalare il parco fluviale sul Fiume Marano e la Valle del Rio Melo, luoghi ideali per amene passeggiate. La stagione autunnale colora la vita cittadina con caratteristiche sagre. Ricordiamo fra le tante la Sagra dell'Oliva, appuntamento da non perdere per gustare ed acquistare l'ottimo olio di oliva di produzione locale (si tiene anche un concorso per premiare il migliore produttore dell'anno).
 Sul territorio corianese ha sede inoltre la Comunità di San Patrignano, centro di produzione agricola naturale, di artigianato di pregio e di allevamento di cavalli da corsa, nota per il suo impegno sociale.
 Sono inoltre da ricordare le numerosissime sagre e feste che si tengono in primavera e in estate.
 Interessanti le frazioni di campagna con edifici a volte anche notevoli. Curiosa la raccolta di pizzi e ricami che si conserva nel Convento Istituto delle Maestre Pie.

Gemmano

Gemmano  Gemmano fu castello conteso ed importante ma del suo insigne passato è rimasto ben poco se non qualche rudere (come ad esempio le antiche mura restaurate di recente). Il centro è andato infatti completamente distrutto sotto i bombardamenti del settembre 1944 nella seconda guerra mondiale. La distruzione non ha tuttavia intaccato il patrimonio naturale rimasto intatto nella sua bellezza originaria.
 Fra le attrazioni locali spiccano le Grotte di Onferno, le uniche naturali della Val Conca, luogo di antiche leggende rimaste vive nell'inquietante toponimo. I suoi cunicoli sono stati originati da un torrentello che ha scavato, nel corso di millenni, il masso di gesso su cui sorgeva il Castrum Inferi. Di estensione limitata, le grotte sono fortemente suggestive ed interessanti dal punto di vista speleologico e faunistico e sono attrezzate per la visita.
 Dal 19 febbraio 1992 l'area di Onferno è divenuta zona protetta e riserva naturale orientata.
 Per l' occasione è stato varato un progetto di recupero dell'antico castello di Onferno che verrà trasformato in un centro visitatori, punto ideale per organizzare settimane nel verde. Tra i luoghi di culto popolare segnaliamo sul territorio di Gemmano la piccola Chiesa di Santa Maria di Carbognano dove si venera una bella immagine della Vergine del XVI sec. La valle del torrente Ventena è bellissima ed è senza dubbio uno dei più interessanti angoli naturali del Riminese, luogo ideale per percorsi a piedi, piacevoli pedalate e itinerari a cavallo.

Gradana

Gradana  Gradara, distesa sulla cresta della collina, guarda verso oriente e verso nord, verso il mare e verso la Romagna, che si apre alla pianura subito dopo il promontorio di Gabicce.
 Terra Malatestiana e marchigiana, Gradara respira il vento del mare e le ultime nebbie padane, in cui risuonano le voci e le musiche, e stingono i colori e le maniere delle grandi corti settentrionali, estensi e gonzaghesche e viscontee. Più che in tutti gli altri castelli malatestiani, in essa circola ancora aria di cavalleria cortese e crudele, mescolata al ricordo delle ultime prodezze dello sventato e coraggioso Sigismondo Malatesta, prima del declino.


Mondaino

Mondaino  Mondaino riserva molte sorprese: c'è una bellissima piazza circolare, c'è una rocca da cui si gode un panorama completo sul mare e sui monti, sotto il paese si nascondono camminamenti sui quali si raccontano storie misteriose.
 Ci sono poi gli scorci dei vicoli, i palazzi nobiliari e un museo dove si raccolgono i resti fossili degli animali che abitarono queste terre milioni di anni fa. Come se non bastasse, c'è un parco botanico con gli esemplari più interessanti della flora mediterranea e c'è la grande intraprendenza dei cittadini sempre pronti ad organizzare feste, spettacoli ed eventi di cultura.




Morciano

Morciano  Morciano è la capitale commerciale della Valle del Conca, è un paese moderno che vede la sua struttura e la sua storia profondamente segnate dal grande sviluppo che ebbe a partire dalla fine del secolo scorso. Ma questo destino arriva da lontano, da quando molti secoli fa nacque una delle più grandi fiere stagionali della Romagna, da quando i suoi mercati divennero il punto di riferimento per il mondo agricolo e artigianale del vasto territorio che comprende tutta la valle.





Parco del Monte San Bartolo

 Il Parco Regionale Naturale del Monte San Bartolo è stato istituito dalla Regione Marche nel 1994 ed è divenuto pienamente operativo nel maggio del 1997. Il Colle San Bartolo, rilievo montuoso che collega Pesaro a Gabicce, rappresenta insieme al Conero l'unico tratto di "costa alta" da Trieste al Gargano, con una lunghezza di km 10 circa e quote massime attorno ai m 200. La superficie tutelata ha una estensione di circa 1600 ettari e comprende un'area interessantissima sia dal punto di vista naturalistico che storico culturale: il San Bartolo, infatti, attraverso le sue preesistenze, sa raccontare la sua storia antica, il suo rapporto col mare, con gli animali e con le piante, e con le sue genti, consegnandosi oggi, con tutto il suo fascino, allo sguardo del visitatore attento e sensibile.

San Clemente

San Clemente  Le prime notizie sul Castrum Sancti Clementis (toponimo che pare derivato dal nome del terzo Papa della storia cristiana dall'88 al 97) rimandano al lontano 962, anno in cui Ottone I, Sacro Romano Imperatore, ne fece un feudo dei Conti Carpegna. Il XIII secolo registra la progressiva espansione dei Malatesta che conquistarono, con atti di forza ed inganni, le terre a cavallo fra la Romagna e le Marche investendo anche queste contrade. Il dominio malatestiano si protrasse a San Clemente fino al 1504 dopo di che nel 1508 lo Stato Pontificio lo assegnò al Comune di Rimini. I secoli seguenti furono caratterizzati dalla accesa rivalità con i vicini borghi di Saludecio e Montefiore per il controllo dei traffici commerciali lungo la Valconca.
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